Comunicare con gli adolescenti
- dr.ssa Elizabeth Moore
- 12 mag 2022
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 5 apr

Il linguaggio degli adolescenti è distintivo e riflette la loro ricerca di identità e appartenenza.
Di seguito vedremo:
Il linguaggio degli adolescenti:
Adattamento al gruppo sociale
Creazione di nuove parole e significati
Uso di espressioni emotive e parolacce
Comunicazione terapeutica con gli adolescenti:
Adattamento
Lodi e feedback positivi
Uso di metafore
L'umorismo
Le domande aperte
Le domande transazionali
Come parlano gli adolescenti?
Il modo di parlare utilizzato dai ragazzi è per certi versi differente da quello degli adulti. L'emergere di alcuni tipi di comunicazione è, infatti, uno dei segni di transizione verso l'adolescenza, una fase caratterizzata da cambiamenti significativi a livello fisico, psicologico e sociale.
Gli adolescenti, per loro stessa natura egocentrici (nel senso che, in questa fase della vita, sono particolarmente concentrati su se stessi per cercare di comprendere la propria identità e di evolvere come individui), sono generalmente molto preoccupati per il loro aspetto estetico e per il loro comportamento, e sono in cerca di supporto e approvazione. Questa motivazione che li spinge si sviluppa spesso come una ricerca di conformità, che può estendersi dall'aspetto fisico al linguaggio. I ragazzi desiderano essere accettati dai loro coetanei e, di conseguenza, tendono ad adattare il loro modo di parlare a quello dei gruppi sociali a cui aspirano a appartenere.
Il linguaggio diventa, quindi, un mezzo cruciale sia per confrontarsi che per ricercare un legame sociale.
Le interazioni verbali non sono solo un modo per comunicare, ma anche un modo per costruire e rafforzare le relazioni. Durante questo processo, gli adolescenti usano la lingua come strumento per manifestare un'identità di gruppo, una forma di espressione che è spesso caratterizzata da codici e slang che possono sembrare incomprensibili agli adulti. Questo linguaggio distintivo non solo facilita l'identificazione tra pari, ma offre anche un senso di appartenenza e sicurezza all'interno del gruppo.
Vi è una tendenza nei giovani a coniare nuove parole e frasi, così come ad estendere i significati di altre parole e frasi in modi altamente connotativi e suggestivi. Questo fenomeno non è solo un'espressione creativa, ma anche un modo per rispondere a contesti sociali e culturali specifici. Le parole e le espressioni utilizzate dagli adolescenti possono riflettere le loro esperienze quotidiane, i loro interessi e le influenze dei media, creando così un linguaggio che è vivo e in continua evoluzione.
Inoltre, si è notata una tendenza nei giovani a intensificare gli indicatori di lingua, spesso accompagnandoli a complesse reazioni corporee. Durante i discorsi, i ragazzi utilizzano esclamazioni e interiezioni per enfatizzare i loro sentimenti e le loro emozioni, rendendo la comunicazione più dinamica e coinvolgente. Anche l'uso di parolacce può essere visto come una manifestazione di questa caratteristica, spesso utilizzate non solo per esprimere frustrazione o sorpresa, ma anche come una forma di ribellione o di affermazione di sé. Questi elementi linguistici contribuiscono a creare un’atmosfera vivace e interattiva, rendendo le conversazioni tra giovani molto più animate e partecipative rispetto a quelle tra adulti.
Parlare e comunicare con gli adolescenti da parte di adulti e terapeuti
Quando gli adulti, in particolare i terapeuti, si relazionano con gli adolescenti, è essenziale creare un ambiente che favorisca una comunicazione aperta. Sebbene i terapeuti siano figure adulte, è cruciale che riescano a entrare in sintonia con lo stile comunicativo dei giovani, senza però perdere la propria autenticità. Per farlo, può essere utile adottare alcuni aspetti del linguaggio adolescenziale, ma sempre in modo genuino, senza cercare di sembrare falsi o forzati.
Gli adolescenti sono spesso molto diretti nel comunicare ciò che apprezzano e ciò che non gradiscono. Per gli adulti, esprimere chiaramente le proprie preferenze può non solo dimostrare rispetto per le opinioni altrui, ma anche aiutare a stabilire un legame di fiducia.
Quando si lavora con i giovani, il riconoscimento delle loro emozioni, attraverso lodi e feedback positivi, può essere un valido strumento per rassicurare e far sentire accettato l’adolescente, specialmente in una fase della vita segnata da incertezze e dubbi.
Un altro aspetto importante della comunicazione con gli adolescenti riguarda la rivelazione personale. Quando parlano tra loro, gli adolescenti tendono a condividere molto di sé stessi, aspettandosi che anche gli altri facciano altrettanto. Alcuni professionisti sono cauti rispetto a questa tendenza, ritenendo che le auto-rivelazioni possano complicare la relazione terapeutica. Tuttavia, molti esperti, tra cui chi scrive, ritengono che l’auto-rivelazione possa essere uno strumento utile, purché venga utilizzata con sensibilità e in modo appropriato.
Le metafore, inoltre, sono uno strumento prezioso nel lavoro con gli adolescenti. Consentono di spiegare concetti complessi in modo più accessibile e stimolano l’interesse e la cooperazione. Possono anche favorire l'insight, aiutando l’adolescente a esplorare soluzioni creative per i suoi problemi e a vedere le difficoltà sotto una nuova luce. Le metafore possono anche alleggerire l'atmosfera e promuovere un clima di comunicazione sereno e aperto.
L’umorismo, se utilizzato correttamente, è un altro strumento potente per instaurare una connessione genuina con gli adolescenti. Se ben dosato, l’umorismo può rilassare l’ambiente, favorire la dis-identificazione dal problema e promuovere nuove prospettive. L’importante, però, è scegliere il momento giusto e non ferire la sensibilità del ragazzo. Quando un adolescente riesce a sorridere di sé stesso e delle proprie difficoltà, è un segnale positivo che la comunicazione sta diventando più fluida.
Infine, le domande dirette sono uno strumento particolarmente utile nella comunicazione con gli adolescenti. A differenza degli adulti, che tendono a evitare domande troppo dirette per non trasformare la conversazione in un interrogatorio, i giovani sono più inclini a rispondere e a sentirsi stimolati da domande chiare e aperte. Queste domande possono riguardare i sentimenti, le emozioni, le scelte passate, o le possibilità future.
In particolare, le domande transazionali, quelle poste per aiutare a dare un ruolo dinamico alla conversazione o a cambiare il tema della conversazione. permettono di cambiare argomento o di esplorare nuove direzioni sono molto adatte alle conversazioni con gli adolescenti che spesso utilizzano digressioni nelle loro conversazioni.
In conclusione, la comunicazione con gli adolescenti richiede un equilibrio tra comprensione e autenticità. Gli adulti, e in particolare i terapeuti, devono essere in grado di adattare il proprio stile comunicativo per soddisfare le esigenze specifiche di questa fascia di età, usando strumenti come l’ascolto attivo, l’umorismo, le metafore e le domande stimolanti. Quando i giovani si sentono liberi di esprimersi senza timore di giudizi, il colloquio diventa un’esperienza più serena e produttiva, che favorisce una comunicazione genuina e un legame di fiducia reciproca.
Conclusioni
Si manifestano sostanziali differenze nel modo in cui parlano e interagiscono i ragazzi rispetto agli adulti.
Il modo in cui gli adolescenti parlano è infatti intrinsecamente legato alla loro ricerca di identità e appartenenza. La lingua diventa un mezzo potente attraverso il quale possono esplorare chi sono e come si relazionano con gli altri, mentre allo stesso tempo riflette le dinamiche sociali e culturali in continua evoluzione che caratterizzano la loro vita quotidiana.
Da parte dei terapeuti che lavorano coi i ragazzi, comunicare con loro richiede una comprensione approfondita delle loro esigenze e un'abilità nell'adattare lo stile comunicativo per incontrare tali esigenze. Fornire supporto emotivo ed essere in grado di stabilire un rapporto di fiducia sono infatti elementi fondamentali per un lavoro efficace assieme agli adolescenti.
Scritto da
Dr.ssa Elizabeth Moore, Psicologa
PER INFORMAZIONI O APPUNTAMENTI
Bibliografia
Telleschi R., Torre G., Il primo colloquio con l'adolescente, Esperienze nei diversi contesti istituzionali, Cortina Ed, 1988
Speltini G:, Minori, disagio e aiuto psicosociale, Ed. Il Mulino, 2005
Palmonari A. Manuale di psicologia dell'adolescenza, Ed. Il Mulino, 1977
Danesi M. Adolescent language as affectively coded behavior: findings of abservational research project, 1989
Barker P., Il colloquio clinico con bambini e adolescenti, Ed Astrolabio, 1990
RISORSE ESTERNE
Se desideri approfondire ulteriormente la comunicazione con gli adolescenti e trovare articoli e studi pertinenti, considera queste importanti risorse accademiche e istituzionali internazionali che offrono un'ampia panoramica sulle ricerche e i trattamenti più recenti.
American Psychological Association Fornisce articoli e risorse sulla psicologia adolescenziale, compresi studi sulla comunicazione e le relazioni con i genitori.Link: American Psychological Association
Child DevelopmentQuesta rivista pubblica ricerche originali su tutti gli aspetti dello sviluppo infantile e adolescenziale, inclusi studi sulle dinamiche comunicative.Link: Child Development
The National Institute of Mental HealthOffre risorse sui disturbi mentali negli adolescenti, che possono influenzare la comunicazione e le interazioni.Link: National Institute of Mental Health