Cosa è realmente il Bullismo?
A oggi esiste ancora molta confusione su cosa sia il bullismo, nel senso che sia la stampa che gli organi di informazione spesso confondono la realtà del bullismo vero e proprio con altri comportamenti, atteggiamenti ed episodi di violenza.
Per definizione “Il bullismo fa riferimento ad un tipo di interazione deviata tra bambini o ragazzi in cui un soggetto è protagonista di atti di aggressione e sopraffazione e un altro si trova suo malgrado nel ruolo della vittima o del perseguitato”.
In Italia il bullismo è esploso verso la fine degli anni novanta, quando iniziarono a comparire sulla stampa, prima ancora che nella ricerca scientifica, tanti episodi che facevano riferimento a comportamenti prepotenti, che venivano etichettati come fenomeni di bullismo, in qualche caso in maniera errata.
Se da un lato i bulli ci sono sempre stati, i ragazzini prepotenti ci sono sempre stati, il capobanda, ecc.. la differenza tra le prepotenze di una volta, le prese in giro di una volta e quelle attuali è proprio legata al fatto che i bambini e i ragazzi di allora comunque erano compresi all’interno del gruppo, quindi alla fine anche chi veniva preso in giro non era isolato, non c’era la condizione di emarginazione e di isolamento che si verifica oggi nei fenomeni di bullismo.
Di questi tempi non c’è scuola che non sia, in qualche modo, influenzata dal fenomeno del bullismo e quindi tutti i giovani rientrano dentro questo tipo di dinamica. Nelle ricerche, quando si parla del bullismo, in realtà si parla di vittime e di bulli , ma c’è anche tutto il gruppo di coloro che non sono né vittime né prepotenti ma che assistono e conoscono bene in classe cosa avviene. Quindi in realtà il fenomeno del bullismo non è l’episodio di violenza, come appare sui giornali, ma è l’essere immersi in un contesto, in una rete relazionale dove i rapporti sono basati all’insegna di qualcuno che è prepotente e qualcuno che è vittima, e questo nei contesti educativi è qualche cosa che purtroppo si ripete di frequente.
Le ricerche sociali ci avvisano che la società sta subendo delle trasformazioni economiche e sociali, i valori di riferimento sono cambiati; fondamentalmente la società occidentale è una società in cui si tollera la sopraffazione. L’alta competitività sociale e il tornaconto personale sono gli elementi sociali che creano i contesti relazionali dove i bambini crescono e il terreno fertile in cui far attecchire episodi riferibili al bullismo.
Caratteristiche del Bullismo
Tra le caratteristiche peculiari del bullismo, troviamo il fatto che esso sia persistente e continuativo.
Esistono episodi di vandalismo (come può esserlo l’allagamento della scuola), i quali non sono da sottovalutare, ma rientrano in un fenomeno che può essere fine a se stesso, legato a quell’obiettivo (saltare l’esame, l’interrogazione..).
Il bullismo invece si configura come duraturo, persistente nel tempo. E' spesso fatto di azioni quotidiane. Il tempo medio, in cui una famiglia o un insegnante possono venire a conoscenza di questi fenomeni sommersi, è tra i sei mesi e l’anno e mezzo. Questa persistenza del fenomeno nel minore fa sì che esso stesso si adegui in qualche modo al ruolo e che arrivi a sviluppare problematiche ad esso associate, come ad esempio un abbassamento dell’autostima o manifestazioni di tipo depressivo. Le varie prepotenze portano ad un isolamento, ad una emarginazione, ad uno stato di sofferenza tale per cui il bambino e il ragazzo ne risentono a livello psicologico.
Come intervenire in caso di Bullismo
Gli interventi in questo contesto possono essere attuati a più livelli. All’interno del contesto scolastico vanno dal gruppo dei professori, al gruppo dei ragazzi, al gruppo dei genitori.
A livello individuale invece lo sguardo sarà rivolto ai due soggetti diretti di questa situazione, la vittima designata e il bullo.
Anche chi interpreta la parte del bullo avrà infatti bisogno di essere accompagnato verso un percorso che lo aiuti a costruire le capacità necessarie per un suo sviluppo sereno e piacevole all'interno della società.
Conclusioni
In conclusione, il fenomeno del bullismo rappresenta un complesso intreccio di dinamiche sociali, emotive e comportamentali che coinvolge non solo i protagonisti diretti, ma l'intero contesto in cui si verificano tali episodi. La sua definizione va oltre gli atti di aggressione fisica o verbale, estendendosi alla persistenza nel tempo e alla creazione di uno stato di isolamento e sofferenza per le vittime. Le trasformazioni della società moderna, caratterizzate da alta competitività e cambiamenti nei valori sociali, forniscono il terreno fertile per il proliferare di comportamenti bullistici. Gli interventi, sia a livello individuale che collettivo, sono cruciali per contrastare questo fenomeno e promuovere un ambiente scolastico e sociale sicuro e sereno per tutti.
Scritto da
Dr.ssa Elizabeth Moore, Psicologa
Bibliografia
Dan Olweus, Bullismo a scuola, ragazzi oppressi e ragazzi che opprimono, Giunti Ed., 2007
Daniele Fedeli, Bullismo oltre, Vannini Ed, 2007
Roberto Trinchero, Io non ho paura, Franco Angeli Ed, 2013
Emilia Manesini, Bullismo che fare? Prevenzione e strategie d'intervento nella scuola, Giunti Ed., 2000
RISORSE ESTERNE
Se desideri approfondire ulteriormente il tema del bullismo e trovare articoli e studi pertinenti, considera queste importanti risorse accademiche e istituzionali italiane e internazionali:
Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa SocialeOffre informazioni e risorse sul bullismo, compresi studi e articoli su come affrontarlo.Link: Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale
American Psychological Association (APA)Fornisce articoli e risorse sulla psicologia del bullismo e le sue conseguenze.Link: American Psychological Association
Bullying Research NetworkRete dedicata alla ricerca sul bullismo, con articoli accademici e risorse per educatori e genitori.Link: Bullying Research Network
UNESCOPubblica report e guide sul bullismo e sulla necessità di creare ambienti scolastici sicuri.Link: UNESCO
European CommissionFornisce informazioni e campagne contro il bullismo e la violenza tra i giovani in Europa.Link: European Commission