L'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti emotivi, fisici e psicologici. È una fase di transizione in cui si esplorano le proprie identità, si sperimentano emozioni intense e si cerca di trovare un equilibrio tra l'indipendenza e la relazione con gli altri. Durante questo periodo, alcuni adolescenti sviluppano comportamenti autolesionistici come modo per affrontare il dolore emotivo e le difficoltà psicologiche. L'autolesionismo in adolescenza è un fenomeno che può avere conseguenze significative e richiede un approccio attento e mirato.
Diagnosi e DSM
Nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), l'autolesionismo viene spesso diagnosticato come un sintomo di Disturbo da Comportamento Autolesionistico Non Altrimenti Specificato (NSSI, Non-Suicidal Self-Injury). Questo disturbo si caratterizza per il comportamento di danneggiare intenzionalmente il proprio corpo senza l'intento di suicidarsi, ma per far fronte a emozioni o situazioni dolorose. Tra le forme comuni di autolesionismo vi sono i tagli, le bruciature e il battere la testa contro le superfici dure.
Cause dell'Autolesionismo
Le cause dell'autolesionismo in adolescenza sono complesse e possono variare da individuo a individuo. In genere, queste pratiche sono un tentativo di gestire o esprimere emozioni travolgenti che non si riescono ad elaborare in modo sano. Alcuni dei fattori principali includono:
Stress emotivo e ansia: L'incapacità di gestire emozioni come rabbia, tristezza, solitudine o frustrazione.
Problemi relazionali: Le difficoltà nelle relazioni familiari, scolastiche o con i coetanei possono intensificare il desiderio di autolesionismo.
Traumi e abusi: Esperienze di abuso fisico, emotivo o sessuale possono portare gli adolescenti a cercare un modo per "sentirsi vivi" o per punirsi.
Perché Viene Fatto l'Autolesionismo?
L'autolesionismo può manifestarsi in diversi modi e con motivazioni differenti:
Per punirsi: L'adolescente potrebbe usare l'autolesionismo come un mezzo per punirsi per qualcosa che considera sbagliato, come un errore o un fallimento.
Per attrarre attenzione: In alcuni casi, gli adolescenti possono ricorrere all'autolesionismo per attirare l'attenzione o provocare una reazione negli altri, sperando in un supporto o in una comprensione che altrimenti non avrebbero.
Per sfuggire al dolore emotivo: Altri adolescenti si autolesionano come una forma di distrazione dal dolore interiore, usando il dolore fisico come "via di fuga" da un malessere psicologico.
Per sentirsi vivi: Alcuni adolescenti usano l'autolesionismo per superare una sensazione di vuoto o disconnessione emotiva, cercando di provare emozioni forti che li facciano sentire più vivi.
Fattori di Rischio
Diversi fattori possono aumentare il rischio di sviluppare comportamenti autolesionisti:
Famiglia disfunzionale: Esperienze di conflitto familiare, separazioni o mancanza di supporto emotivo possono contribuire all'insorgere di questi comportamenti.
Timidezza e difficoltà sociali: Gli adolescenti che soffrono di ansia sociale, solitudine o bassa autostima sono più vulnerabili.
Bullismo e discriminazione: Gli adolescenti che sono vittime di bullismo o di altri tipi di abuso psicologico o fisico sono a rischio maggiore di intraprendere comportamenti autolesionistici.
Disturbi psichiatrici: Condizioni come depressione, disturbo d'ansia, disturbi alimentari o disturbo borderline di personalità sono spesso associate all'autolesionismo.
Come Vive l'Adolescente l'Autolesionismo
Il rapporto dell'adolescente con l'autolesionismo può essere ambivalente. Da una parte, può provare vergogna per i suoi comportamenti e desiderare di nascondere le ferite o i segni, cercando di proteggere la propria immagine e la propria privacy. D'altra parte, alcuni adolescenti possono arrivare a mostrare volutamente i segni delle loro lesioni per cercare una forma di riconoscimento o di aiuto, cercando di attirare l'attenzione su di sé.
Come Vivono i Genitori l'Autolesionismo
I genitori che scoprono che il loro figlio o figlia si autolesiona spesso provano senso di colpa, confusione e frustrazione. Possono sentirsi impotenti di fronte a un comportamento che non comprendono completamente e temono per la sicurezza e il benessere del loro adolescente. Alcuni genitori possono reagire con rabbia o negazione, mentre altri potrebbero cercare un aiuto professionale per affrontare la situazione.
L'Autolesionismo e le Condotte Suicidarie
Sebbene l'autolesionismo non sia un atto suicida in sé, esiste una correlazione tra questi comportamenti e il rischio di condotte suicidarie. Gli adolescenti che si autolesionano possono essere più inclini a sviluppare pensieri suicidari o a tentare il suicidio, specialmente se non ricevono un trattamento adeguato. La linea tra autolesionismo e tentativi di suicidio può essere sottile, e il rischio aumenta se il dolore emotivo non viene trattato in modo efficace.
Trattamento dell'Autolesionismo
Il trattamento dell'autolesionismo in adolescenza è complesso e multifattoriale. Gli approcci principali includono:
Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Aiuta gli adolescenti a identificare e modificare i pensieri disfunzionali e le emozioni che scatenano l'autolesionismo.
Terapia dialettico-comportamentale (DBT): Si concentra sul miglioramento della regolazione emotiva e delle abilità interpersonali.
Supporto familiare e scolastico: È fondamentale coinvolgere la famiglia e la scuola per garantire un ambiente di supporto e comprensione.
Interventi psicoeducativi: Insegnare agli adolescenti strategie di coping alternative per affrontare il dolore emotivo in modo sano.
Conclusioni
L'autolesionismo in adolescenza è un fenomeno complesso che riflette la lotta interna dell'adolescente con emozioni difficili da gestire e situazioni di vita dolorose. Sebbene l'autolesionismo non sia un comportamento suicidario, è importante riconoscere che c'è una stretta relazione con il rischio di condotte suicidarie. Il trattamento precoce e mirato, che coinvolga sia l'adolescente che il suo ambiente familiare e scolastico, è essenziale per aiutare i giovani a sviluppare strategie di coping più sane. Un supporto psicoterapeutico adeguato, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia dialettico-comportamentale, può giocare un ruolo cruciale nel miglioramento del benessere emotivo e nella riduzione del comportamento autolesionistico. La sensibilizzazione e il dialogo aperto tra adolescenti, genitori e professionisti sono fondamentali per prevenire e trattare efficacemente questo comportamento.
scritto da
dr.ssa Elizabeth Moore, Psicologa
BIBLIOGRAFIA
L'adolescente e il dolore psichico: Comprendere e affrontare il malessere psicologico dei giovani, di Massimo Ammaniti
Il dolore invisibile: Adolescenti, autolesionismo e disturbi emotivi, di Anna Maria Giannini
Quando il dolore diventa gesto: L'autolesionismo tra adolescenza e giovinezza, di Gabriella Fabbri
RISORSE ESTERNE
Mind è una delle principali organizzazioni di supporto per la salute mentale nel Regno Unito. Offre risorse educative, supporto psicologico e informazioni per chi è coinvolto in comportamenti autolesionistici.
National Self-Harm Network (NSHN)
Un'importante rete di supporto per chi affronta l'autolesionismo, che fornisce risorse, linee guida e consigli pratici per le persone che si autolesionano e per i professionisti che le supportano.
Associazione Italiana Disturbi del Comportamento Alimentare (AIDCA)
Sebbene si concentri principalmente sui disturbi alimentari, l'AIDCA offre risorse utili anche per chi si occupa di autolesionismo e altre problematiche psicologiche in adolescenza.
Ospedale Bambino Gesù - Autolesionismo e adolescenza
L'Ospedale Bambino Gesù di Roma offre articoli e risorse specifiche per genitori e professionisti sulla gestione dell'autolesionismo in adolescenza, con un focus sui trattamenti e sulle terapie psicologiche.
Ministero della Salute - Salute mentale adolescenziale
Il sito del Ministero della Salute italiano fornisce informazioni e risorse per comprendere e trattare i disturbi psicologici degli adolescenti, inclusi i comportamenti autolesionisti.