L'Ansia cura ansia
Il nostro sistema sensoriale (vista, udito, tatto, olfatto) ci permette di “acquisire” quanto accade intorno a noi, generando emozioni di varia natura. cura ansia
L’ansia è una reazione ad una condizione emotiva generata da una sensazione di paura o di allarme che, entro certi limiti, è possibile tollerare o anzi sfruttare per raggiungere determinati obiettivi.
I sintomi dell’ansia possono suddividersi in sintomi cognitivi, comportamentali e fisici.
Dal punto di vista cognitivo tra i sintomi tipici dell’ansia troviamo:
· un senso crescente di allarme e di pericolo
· il senso di vuoto mentale
· l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
· la messa in atto di comportamenti protettivi
Sintomi fisici dell’ansia
L’ansia è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:
· Tachicardia
· Tensione
· Stanchezza/debolezza
· Dispnea, senso di oppressione al torace
· Tremore
· Disturbi del sonno
· Sudore
· Indolenzimento del collo e delle spalle
· Vertigini
· Nausea
· Formicolii alle estremità e alla bocca
· Derealizzazione e depersonalizzazione
Sintomi comportamentali dell’ansia
· L’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga (tra cui il fenomeno dell'evitamento)
· Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (come può essere il farsi accompagnare ad esempio), anassertivi e a volte di sottomissione.
Non è certo facile tracciare il confine tra normalità e anormalità intesa nel senso di patologia, tuttavia possiamo riferirci al comportamento patologico come ad un comportamento anomalo, eccessivo, che limita nel concreto la nostra vita quotidiana.
Quando l’ansia diventa estrema e incontrollabile sfocia in un disturbo d’ansia. Occorre in questo caso appoggiarsi a un intervento di tipo professionale.
Facciamo alcuni esempi. Controllare di aver chiuso la porta di casa prima di andare a letto è un comportamento da ritenersi normale, sensato; controllare più volte, ripetutamente ed insistentemente che la porta di casa sia chiusa può essere considerato un comportamento patologico.
O ancora pensiamo a un musicista che deve per la prima volta esibirsi in pubblico. Possiamo facilmente immaginare che si possa sentire nervoso e sotto pressione. Si tratta di sensazioni abituali. Pensiamo ora allo stesso musicista che per evitare questa situazione decide di abbandonare la propria carriere per non doversi esibire più in pubblico.
E' evidente come ci sia una grande differenza fra sentirsi ansiosi di fronte ad una sfida ed il circolo vizioso in cui l’ansia può innescare meccanismi patologici che possono andare a intaccare profondamente la nostra vita.
La Paura (e il Panico) cura attacchi di panico
Quando una persona vive una paura patologica, la sola idea di dover vivere l’esperienza temuta può generare una forma di panico.
La paura patologica può diventare pervasiva, una sensazione descritta molto bene dalle parole di Robert Bloch:
“L’ansia è un sottile rivolo di paura che si insinua nella mente. Se incoraggiata, scava un canale nel quale tutti gli altri pensieri vengono attirati.”
Quando si parla di attacco di panico si intende una reazione eccessiva, spropositata ad una sensazione di paura rilevata come insopportabile: il nostro organismo avverte una pressione ed una agitazione insopportabili e reagisce con un comportamento irrazionale – panico, appunto – che nella sua connotazione estrema arriva ad evocare un senso di morte o di perdita di controllo, ed è accompagnato da sintomi quali tremori, sudorazione, palpitazioni, dispnea, nausea e vomito.
La sensazione di pericolo può essere generata da timori reali (es. terremoto, tromba d’aria, minaccia armata) o da una condizione vissuta come preoccupante (es. situazioni delicate nell’ambito del lavoro, restare bloccati in autostrada, etc.).
L’attacco di panico ha una insorgenza acuta, compare all’improvviso, ed è generalmente seguito da uno stato di sfinimento.
LA STRATEGIA DELL'EVITAMENTO
Uno dei meccanismi più comuni e istintivi di chi soffre di ansia o paure è quello di evitare di fronteggiare le situazioni che generano il sentimento di paura attraverso l'evitamento della situazione stessa.
E' ciò che comunemente viene chiamato strategia “better safe than sorry” “meglio prevenire che curare”.
Facciamo l'esempio di una persona che soffre di agorafobia (la paura dei luoghi aperti o affollati). La sola idea di partecipare ad una cena con amici in luoghi affollati e rumorosi, dove la possibilità di movimento è scarsa, stimolerà uno stato d’ansia a cui spesso il soggetto risponderà con il meccanismo dell’evitamento, rinunciando pertanto alla possibilità di una piacevole serata con gli amici.
In questi casi si mette in atto un comportamento di fuga, di allontanamento, di evitamento per l'appunto.
Questo modalità di fronteggiare la situazione da spesso luogo a un circolo vizioso in cui l'evitamento, che ha successo nell’immediato diminuendo lo stato d'ansia dell'individuo, producendo una sorta di sollievo e di soddisfazione momentanea, avrà più probabilità di essere replicato in altre occasioni simili.
La conseguenza di questo sarà che ci troveremo nella condizione di diminuire sempre più le occasioni che riteniamo "pericolose", col conseguente appiattimento della nostra vita, di cui probabilmente non riusciremo a godere a pieno.
Conclusioni
In conclusione è importante comprendere e gestire adeguatamente l'ansia e la paura, distinguendo tra reazioni normali e patologiche e adottando strategie efficaci per affrontare tali emozioni. In alcuni casi il supporto professionale può essere essenziale per individuare e trattare eventuali disturbi d'ansia, promuovendo un benessere emotivo e una migliore qualità di vita.
scritto da
dr.ssa Elizabeth Moore, Psicologa
Mi occupo di adulti che presentano in particolare Disturbi d'Ansia (Ansia, Stress, Attacchi di Panico), Disturbi dell'Umore, Disturbi Relazionali e della Gestione Emozionale,
attraverso la Teoria Cognitiva Comportamentale e Tecniche che provengono da diverse aree della Psicologia.
Accompagno inoltre i ragazzi e i bambini nel loro percorso di crescita per le eventualità difficoltà Evolutive che posso incontrare (Problemi di Comunicazione, Gestione delle Emozioni, Problemi di Apprendimento e nelle Relazioni Familiari).
Se ti fa piacere per chiarimenti riguardante l'articolo o per un primo incontro,
puoi contattarmi ai riferimenti che trovi alla sezione contatti, o direttamente al 351.8919402,
ricevo a Padova, a Molinella e Online.
BIBLIOGRAFIA
M. Farné, “L’ansia”, ed. Il Mulino, 2003;
R. Infrasca, “Il disturbo da attacchi di panico”, ed. Franco Angeli, 2000;
G. Nardone, “Oltre i limiti della paura”, ed. BUR Biblioteca Universale Rizzoli, 2007;
G. Nardone, “Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi”, ed. TEA Pratica, 2010
RISORSE ESTERNE
Se desideri approfondire ulteriormente il tema dell'ansia, della paura e degli attacchi di panico e trovare articoli e studi pertinenti, considera queste importanti risorse accademiche e istituzionali internazionali:
Anxiety and Depression Association of America (ADAA)Fornisce informazioni dettagliate su ansia e depressione, inclusi articoli e risorse per il trattamento degli attacchi di panico.Link: Anxiety and Depression Association of America
American Psychiatric AssociationPubblica linee guida e articoli sulla diagnosi e il trattamento dei disturbi d'ansia.Link: American Psychiatric Association
National Institute of Mental HealthOffrono risorse utili riguardanti i disturbi d'ansia e gli attacchi di panico, comprese statistiche e informazioni sui trattamenti.Link: National Institute of Mental Health
Comments